Le cripto nello sport tra successi e rischi

Le cripto nello sport tra successi e rischi

La grande e veloce espansione del mercato delle valute virtuali e la profonda crisi delle società sportive acutizzata dalle spese ed emolumenti sempre più alti e dalle ridotte entrate per effetto della pandemia hanno fatto si che il settore cripto è entrato nel mondo dello sport in genere e in particolare nel calcio con nuovi e importanti investimenti.

In sostanza le company che gestiscono il mercato delle criptovalute in genere hanno spesso molta disponibilità di denaro da investire in marketing, e l’intero settore è ancora in una fase di crescita iniziale e quindi sono in un momento in cui hanno bisogno di attrarre grandi numeri di nuovi utenti per provare ai propri investitori la validità dei prodotti e continuare così ad attrarre nuovi giri d’investimenti.

A questo scopo, le manifestazioni sportive sono il canale migliore per attrarre quel segmento di popolazione più propenso allo scambio di criptovalute.

Uno dei casi più rappresentativi è stato il trasferimento di Leo Messi dal Barcellona, con problemi finanziari, al Paris San Germain, dove oltre alle disponibilità finanziaria del proprietario della società è stato anche progettato che una parte dello stipendio, nello specifico quella concernente i premi, sarà pagata con i fan token del club, una moneta virtuale che sta piano piano conquistando il calcio su scala globale.

In generale i fan token sono criptovalute destinate ai tifosi delle squadre di calcio, che forniscono accesso a beni e servizi legati al club per conto del quale sono emessi.

I beni e servizi consistono, di norma, in sconti su biglietti e merchandising.

L’emissione di fan token consente alle società di calcio di fidelizzare e al contempo monetizzare la propria fan base senza apportare alcuna modifica alla loro struttura societaria e proprietaria e senza soggiacere agli oneri legali (ed economici) che comporterebbe l’emissione di prodotti finanziari. Chi acquista i fan token non compra, infatti, quote o strumenti finanziari della società sportiva ma solo servizi e una “influenza”, direttamente proporzionale al numero di token posseduti, in sondaggi proposti dal club.

Criptomonete e la serie A

Nella nostra serie A ormai i maggiori club sono sponsorizzati in maniera importante da società di cryptomonete.

Partiamo dai casi più importanti e, cioè, quelli riguardanti Roma e Inter.

In particolare, a trarre i maggiori benefici è stata l’Inter che ha sostituito lo sponsor storico della Pirelli con la Socios (società di trading di criptovalute) che è lo sponsor di maglia per circa 20 milioni di euro (contratto di un anno con opzione di rinnovo fino al 2024), mentre Zytara è il global digital banking partner del club nerazzurro, per circa 21 milioni di euro annui. La scritta $INTER FAN TOKEN, posta al centro delle nuove maglie dei campioni d’Italia, non può non essere notata.

Per i prossimi tre anni sul petto delle maglie giallorosse in base ad un accordo ci sarà il logo di Digitalbits, società di cryptomonete che ha già fruttato al club 36 milioni di euro. Ricordiamo che la stessa società a seguito del decreto Dignità che ha vietato la pubblicità di giochi d’azzardo aveva perso la sponsorizzazione della Betway. Poi ci sono i casi di Milan e Juventus.

I calciatori rossoneri invece presentano la propria cripto partnership sulla manica. La squadra ha stretto accordi per sleeve partnership con BitMEX. Per il Milan la sponsorizzazione significa ritrovarsi in cassa dai 3-4 milioni di euro in più a stagione.

Anche la Juventus presenta la propria cripto partnership sulla manica in virtù dell’accordo per sleeve partnership con la già nominata Socios.com. La società bianconera sembrerebbe riuscita a portare il valore del proprio fan token a 12.55 euro.

Altre squadre e Lega Serie A

Anche la Lazio ha annunciato l’intesa con Binance: anche in questo caso accordo triennale, dal valore massimo di 30 milioni circa. Poi anche lo Spezia sul retro-maglia reclamizza Bitci.com. Sorare, dal 2021, è partner di 11 club di Serie A.

Ci sono squadre che invece si sono impegnate anche nel fare cassa con ciò che gira intorno ai fan token, come gli NFT. Questo è il caso della Fiorentina che dato vita a una versione digitale della propria maglia ufficiale. Così facendo, 95 tifosi fortunati, potranno entrare in possesso di una versione del tutto personale della maglia della viola, riconosciuta a tutti gli effetti di loro proprietà. Ad attestare l’unicità e la proprietà sarà uno speciale smart patch in collegamento con un NFT registrato sulla blockchain. Ma non solo le singole squadre guardano a questo mercato ma anche la Lega Serie A ha raggiunto accordi di sponsorizzazione con la maltese Crypto.com. Infatti, questa società è risultata come sponsor della scorsa finale di Coppa Italia e, da questa stagione, ha anche ottenuto la cessione dei diritti di sponsorizzazione relativi al Video Assistant Referee (VAR) e alla Goal Line Technology (GLT), che permetteranno alla società di spuntare continuamente sulle grafiche virtuali durante i match del campionato.

La partnership ha portato alla creazione di NFT (non-fungible tokens, letteralmente: gettoni non scambiabili), rappresentazioni digitali di eventi (i video dei gol della finale tra Juventus e Atalanta, ad esempio) oppure oggetti, come la coppa in sé.

Per quanto riguarda, invece, i token calcistici, il record spetta invece a Cristiano Ronaldo con 290 mila dollari (meno di 250 mila euro) per una sua carta da collezione su Sorare, piattaforma ispirata al fantacalcio che vanta diversi personaggi di rilievo tra i propri investitori.

Pique e Griezmann, di recente, hanno preso parte al finanziamento complessivo da 50 milioni di euro.

Altri giocatori hanno stretto una partnership con Zilliqa, la piattaforma di blockchain pubblica che si sta focalizzando proprio sul calcio e sulle partnership con altri portali di vendita NFT. Tra i giocatori ricordiamo Diogo Jota, Renato Sanches, Keylor Navas, Pepe, Radamel Falcao, Ruben Dias, João Félix, Diego Costa, Raul Jimenez e James Rodriguez, dieci giocatori rappresentati da Jorge Mendes e Polaris Sport e molti altri.

Dando uno sguardo al panorama Europeo possiamo evidenziare l’accordo di partnership per il marchio eToro (società multinazionale di social trading e brokeraggio multi-asset) nel mondo del calcio francese. Sarà il nuovo sleeve sponsor dell’AS Monaco (club di Ligue1) fino alla stagione 2022. La stessa è già sponsor di alcune società di English Premier League, tra cui Everton (secondo club della città di Liverpool) e l’Aston Villa. Oltre a ciò, la company cipriota sarà sponsor del team eSports del club monegasco (sempre per la stessa durata contrattuale). Sei club della English Premier League (EPL) hanno ufficializzato la partnership con “eToro“anche per la prossima stagione sportiva.

Nello specifico, sponsorizza il Southampton, il Tottenham Hotspur, il Crystal Palace, il Leicester City, l’Aston Villa e l’Everton (per quest’ultimo club sarà anche “official online trading partner.”). L’investimento complessivo di eToro. nel mondo del calcio (considerando anche la pubblicità on/offline di supporto) è stimato in 12 milioni di euro. Una cifra record per un’azienda operante nel settore del trading online.

CRIPTOVALUTE TRA BASEBALL, F1 E NBA: UN’ESPANSIONE SENZA LIMITI

Continuando la sequela notiamo anche che Crypto.com è il nuovo sponsor della Formula 1. Infatti, a giugno, la Formula 1 ha aggiunto ai propri sponsor Crypto.com, una società che fornisce portafogli digitali per pagare in criptovalute. Un accordo da circa 30 milioni di dollari l’anno.

Non poteva mancare, infine, l’NBA, con i Portland Trail Blazers che sfoggiano sulle loro maglie da gara il marchio di Fintech Storm X, una società che offre una carta di credito per fare acquisti con le criptovalute.

In altre situazioni abbiamo visto l’introduzione di criptovalute attivamente nello sport made in USA. I Dallas Mavericks di Mark Cuban e i Sacramento Kings permettono già ora ai tifosi di acquistare i biglietti utilizzando Bitcoin. Dallas accetta addirittura Dogecoin, molto cari a Cuban, mentre i Kings hanno da poco dichiarato di voler offrire la possibilità di elargire stipendi per giocatori e staff direttamente in Bitcoin ma la NBA non l’ha ancora consentito. Nel baseball invece sono stati gli Oakland A’s a vendere l’utilizzo di una suite nel loro stadio per tutta la stagione 2021 per il valore di un Bitcoin.

Molte altre sponsorizzazioni e accordi commerciali sono i altri sport e in altre parti del mondo.

Le criticità a proposito dell’antiriciclaggio

Oltre al rischio della volatilità insito nel mercato delle criptovalute, sono state evidenziate, nell’ultimo periodo, anche altre criticità collegate a questo tipo di società che forniscono servizi legati alle monete virtuali.

Infatti, alcune sono alle prese con sanzioni e blocchi da parte di diversi organi di controllo.

In particolare, le attenzioni degli organi di controllo sono state rivolte alla sede operativa delle società o dove, in ultima analisi, sono svolte le transazioni.

Sembrerebbero quasi tutte privilegiare i vari luoghi considerati paradisi fiscali. Inoltre, già alcuni dei responsabili delle società o le stesse company risulterebbero già sanzionata per varie violazioni alla normativa di antiriciclaggio.

Linee guida del GAFI e attenzione del FATF.

In considerazione, quindi, del rapido e inesorabile diffondersi delle valute virtuali come visto in precedenza le autorità di controllo antiriciclaggio internazionali GAFI e FAFT hanno posto particolare attenzione su tale fenomeno al fine di evitare che i nuovi strumenti possano essere utilizzati a fini illeciti, viste le loro intrinseche connotazioni di anonimato e carenza, se non addirittura totale mancanza di assetti regolatori AML/CFT uniformi e chiari.

Già nel settembre 2020, il GAFI ha pubblicato il Virtual Assets Red Flag Indicators of Money Laundering and Terrorist Financing con cui ribadendo che l’utilizzo di nuove tecnologie per trasferire rapidamente valori in tutto il mondo, oltre ad avere potenziali vantaggi dati dalla rapidità ed economicità dei pagamenti, può essere utile strumento a disposizione della criminalità. Infatti, l’anonimato che caratterizza i virtual assets può consentire il riciclaggio di proventi di reati come il traffico di droga, il contrabbando illegale di armi, la frode, l’evasione fiscale, gli attacchi informatici, l’aggiramento delle sanzioni internazionali, oltre che il finanziamento del terrorismo.

Per tutti questi motivi sono evidenziati una serie di indicatori di anomalia (red flag indicators) che potrebbero suggerire l’uso illecito di virtual assets, utili a supportare, da un lato, i VASPs, le istituzioni finanziarie, i professionisti e i soggetti obbligati a rilevare e segnalare le transazioni sospette e ad applicare una corretta customer due diligence, dall’altro, le Autorità di Controllo nell’analisi delle segnalazioni di operazioni sospette e nell’attività di vigilanza AML/CFT in generale.

Pertanto, viene auspicato dal Faft che tutti i Paesi adottino specifici regolamenti sulle cripto sulle linee guide dettate dallo stesso organo internazionale tenendo conto anche delle nuove strutture commerciali e cioè token non fungibili (NFT), la finanza decentralizzata (DeFi), il commercio peer-to-peer (P2P) e le stablecoin.